BANDA CITTADINA DI LEVICO TERME
Giuseppe CALVINO
GIOVANNI SBETTI
VIA C. BATTISTI 9 38056 LEVICO TERME
La banda nasce nel lontano 1844.
Il secolo di vita non può essere festeggiato in maniera adeguata semplicemente perché il periodo bellico non lo permette. Si rimedia tuttavia nel '47 con un numero unico di uno stampato dal titolo “SECOLO” e sottotitolo: "'del Corpo musicale di Levico". All'interno il saluto della direzione, la cronistoria degli avvenimenti principali, la descrizione del “Secondino”, bandista e cittadino ecclettico (testo di Severino Colmano), la descrizione della divisa, tracce di ricordi orali degli anziani suonatori e scritti storici. Il documento, conservato nella biblioteca comunale di Levico, mette in evidenza la data di fondazione del 1844. E' un documento che ritaglia un ritratto d'epoca in una cultura di confine nel quale le vicende di guerra e di pace avevano relegato il Trentino.
Il documento fornisce un forte lascito ai posteri e, come detto, descrive, la divisa e come la stessa sia nel tempo mutata: una divisa segno della storia, dell'esistenza e della forza dell'istituzione prima ancora che la musica riuscisse ad unire il cuore e la mente. Nel documento si da traccia poi di come la prima guerra mondiale abbia fermato la musica dal 1914 al 1920, anno in cui il Corpo bandistico è ripartito con un berretto da alpino, o di come vi sia stata una sospensione negli anni '30, oppure anche si richiama il concerto tenuto nel 1886 davanti al generale del Medici. Si evidenzia poi il divieto da parte della polizia austriaca di portare una uniforme che ricordava troppo quella dei bersaglieri italiani, si da nota dei concerti difronte al compositore Giacomo Puccini ospitato a Levico dal commendator Ricordi, titolare della nota casa editrice. Ne esce una vita dei musicisti che segue gli scoppi violenti del tempo - la guerra - e la ferrea legge della disciplina che impone modifiche e limitazioni all'immagine, ma ritrova anche momenti di grande tranquillità e creatività.
I maestri Bertuzzi e Cortellazzi sono le prime firme alla direzione artistica dal 1844 al 1874. La direzione artistica di Achille Delmarco prende in mano la Banda nel 1908 fino al 1915, dopo una cronologia molto rapida di nomi: succede infatti a Secondo Agostini (che rimane per 14 anni sul podio), e prima di lui Antonio Furlanetto, Domenico Tagliazucchi, Boghen, Angelo Balladori, Monti e ad Adolfo Roteglia - un insegnante di Sassuolo di Modena che entra nella banda nel 1904. E' ancora Delmarco, a prendere in mano la situazione nel 1920, finita la guerra. Nel percorso di vita della Banda qualche interruzione non soltanto legata alle guerre: addirittura una pausa di quattordici anni, dal 1930 al 1944 che termina con il nuovo esordio della banda, al giovedi grasso, sotto la direzione di Silvio Delmarco. Dal 1947 la dirige Luigi Raimondi, nel 1952 fa una breve comparsa Livio Bosco, poi Gilio Nicoletti fino al 1960. Vinicio Piazzarollo e Renzo Agostini compaiono alla guida della banda fra il 1960 e il 1964 e poi, per 6 anni, Giuseppe Patelli e ancora Renzo Agostini per un anno, nel 1971. Nel 1972, sotto la presidenza di Silvio Libardoni, arriva Luciano Caldonazzi che rimane alla guida fino al 1989. Nel 1989 a Caldonazzi subentra il prof. Fabio Mattivi, diplomato in trombone. Si cambia il repertorio, sempre nel rispetto delle tradizioni, ma adeguandolo alle esigenze dell'orientamento bandistico e del cambio generazionale. E' il dicembre 2003 quando nella sede di via C. Battisti, con il valzer n. 2 di Shostakovich, si presenta il prof. Giuseppe Calvino, anche lui giovane diplomato che assumerà la direzione, mantenuta tutt'ora.
Ag oggi - A.D. 2024 - tra i presidenti che hanno lasciato il segno si ricordano Mario Pinamonti (1920-1930; 1950-1971), Silvio Libardoni (1971-1987) e Fabio Recchia (1987-2024).
Tra i suonatori della seconda parte del ‘900 si ricordano con simpatia Enrico Fasani, che ad inizio 2000, ad ottant’anni, festeggiava i suoi 70 anni di musica e di banda, tenendo saldo il suo Basso in si bemolle, e incoronato “Re della musica” dal sindaco, offriva alla comunità una festa e un pranzo presso le scuole Barelli di Levico. E prima di lui si cita per la particolarità, il Policarpo della selva, che raggiungeva la sede della banda sempre a cavallo e a volte a tarda sera era direttamente il cavallo a portalo a casa. E come dimenticare l'impegno profuso dai tre fratelli “tarachi” - Menegoni, che da non sposati per mezzo secolo e più son venuti da Caldonazzo per suonare con una regolarità settimanale strepitosa alle prove della Banda di Levico, o ancora il Bruno Sbetti con la sua cornetta e il flicornino o il Renzo Bertotti, sempre disponibile a raccontare un po' di passato come “ di quella volta che la banda fu scomunicata da Mons. Biasiori [vi fu un periodo di scomunica di alcune settimane legate ad un'esecuzione musicale alla Festa dell'Unità]” o la “siora” Lucchi (Silvana Boccanera) al suo sax.
La banda, intergenerazionale, fatta di persone, di famiglie, di aneddoti della Comunità: falegnami, marangoni, tapezzieri, sarti, barbieri, minatori, carrettieri, cavalieri, boteghieri, e stampatori come ebbe ad individuarli Luigi Avancini in una poesia degli anni ‘60 del ’900. Le famiglie Avancini, Conci, Sbetti, Lancerin, Francescatti, Uez che nel tempo han fornito alla Banda insiemi numerosi di famigliari musicisti pronti a “tacar via stela di neve” per allietare una serata.
La banda di Levico è stata certamente una delle prime a varcare i confini regionali e già nel secolo scorso, precisamente nel 1893, suona ad Innsbruck per l'inaugurazione del monumento ad Andreas Hofer nell'ambito di una "esposizione dì prodotti agricoli-industriali". Pare tuttavia che in quell'occasione una decina di suonatori si sia rifiutata di partecipare, cosicché dovettero essere rimediati alcuni professionisti fatti venire da Milano. Tra gli scioperanti c'era anche il maestro Angelo Balladori (sostituito da Secondo Agostini). Come questo, molti gli aneddoti che dimostrano grande vivacità e spirito d'iniziativa, ma anche preparazione.
Ad esempio nel 1897, durante il soggiorno a Levico del comm. Giulio Ricordi - patron della casa editrice conosciuta a livello mondiale - viene ospitato Giacomo Puccini e la banda, diretta dal maestro Domenico Tagliazucchi, pur tra qualche inesattezza di interpretazione come pare abbia rilevato lo stesso Puccini, offre al grande musicista una fantasia della Bohème, che dovrà ripetere in sede alla presenza del grande genio dell'Opera italiana.
Merita evidenziare che la Banda cittadina di Levico Terme e la corale parrocchiale S.Pio X di Levico Terme vantano più di un secolo di storia: sono le realtà associative musicali più longeve della Comunità, da sempre in collaborazione, tanto che alla fine degli anni ‘40 del secolo scorso sono state dirette dal medesimo maestro, Luigi Raimondi.
Negli anni il filo che unisce queste due realtà non è mai venuto meno. Negli anni ‘70 e ‘80, sotto la presidenza della Banda di Silvio Libardoni e la conduzione del maestro Luciano Caldonazzi, su spinta anche del presidente della corale Marco Perina, la forza di questa collaborazione portò all’esecuzione di una serie concertistica fortemente apprezzata dalla comunità e che rimane nella storia di chi c’era e di chi ama la storia della vivace comunità di Levico: sul vecchio palco a gradoni in ferro della Banda, montato e rismontato per ogni occasione in piazza, con le spalle verso la vecchia BTB, risuonano brani operistici quali il “Va’ Pensiero” e “O Signore dal Tetto natìo”, “i lombardi alla prima crociata”. Dal 2013, con la direzione artistica del maestro prof. Giuseppe Calvino, il repertorio si evolve ancora. Viene abbracciata anche la musica sacra per coro e banda: non manca mai l’accompagnamento alla S. Messa nel giorno di S. Cecilia, patrona dei musicisti, e la proposta del concerto di musica sacra in occasione della Festa patronale del SS. Redentore la seconda domenica di luglio. Nel tempo, i brani per banda e coro diretti da Calvino sono stati: la Missa pro Pace di Daniele Carnevali; Missa Brevis e Missa Sancta Cecilia di Jacob de Haan; la Missa Universalis, il Stabat Mater, l’Ave Maria e il Magnificat di Flavio Bar e l’immancabile Lauda Sion di Caudiana. Negli secondo decennio dell'attuale secolo la collaborazione con il coro, diretto da sempre da Enrico Maria Avancini con all'organo Riccardo Roger, si è estesa coinvolgendo anche l’amico coro S.Maria di Pergine Valsugana portando a Levico un concerto che, a chiesa piena (e ricordiamoci essere la più spaziosa del trentino – eretta nel 1872, il Claricini di Gorizia la volle lunga m75, larga al transetto m 34, alta m 39 - ) rappresenta per molti il più emozionante dei concerti, un format replicato poi anche da altre formazioni musicali.
Il messaggio musicale della Banda arriva a mezza Italia: si ricordano le trasferte nelle Marche nel 1987, a Massignano per la precisione, favorita dall'amico “Morena”, il fioraio levicense Filippo d'Alessandro, marchigiano d'origine. (visita che fu ricambiata dagli amici di Massignano nel 1988). Poi rimane nel cuore la trasferta in Umbria, a Costano - Bastia Umbra nel 1998 per l'annuale sagra della porchetta, poi ancora nel 2000 a Costano e nel 2010 a Spello per l' “Infiorata”. E poi ancora quelle in Toscana nel 2004 a Marina di Pietrasanta in Toscana e in Sicilia, a S. Vito Lo capo, favorita dal maestro Calvino, di origini paterne di quel luogo incantevole.
Le occasioni di esibizioni e in trattenimento sono state molteplici negli anni: si ricorda con affetto i “balli della Banda”, nei primi anni del secolo nei locali turistici di Levico, negli anni ‘70 in sede e poi negli anni ’80 negli alberghi locali; si ricorda la svegli che la Banda un tempo dava alla mattina del primo dell'anno; si ricorda l'esibizione allo stadio S. Siro a Milano, un concerto molto apprezzato in occasione di una partita dell' Inter che i suonatori hanno potuto guardare in tribuna come ospiti, la partecipazione al concorso di classificazione di riva del Garda del 1992 (una terza categoria ben conquistata ancorché i bandisti non sono rimasti soddisfatti) con il maestro Mattivi, la partecipazione al concorso Flicorno d'oro nel 2007 con il maestro calvino (una seconda categoria con un brano di prima; più di 80 punti).
i concerti a Levico si sono tenuti per lo più in Piazza della Chiesa (ex Piazza Sonnino) , con il palco in ferro con schiena verso il Bar nazionale, in mezzo alla piazza, sul palco al termine delle scalinate ma va evidenziato come negli anni 1990-2000 il luogo apprestato per i concerti era Piazza Venezia.
Ma il messaggio è stato esportato anche in Germania: in molte occasioni si suona ad Hausham (nel 1986, nel 1999, nel 2004, nel 2009 e nel 2022), città bavarese gemellata con Levico, in Austria a Trattenbach, in Francia nel 2011 ad Annecy. Si ricorda inoltre la presenza della Banda nel 1992 festival europeo a Waechtersbach, in Germania, dove incontra gruppi provenienti da vari paesi. Nel 2004 la banda suona in Ungheria, a Dunabogdany per la precisione, dove la banda partecipa ad un festival bandistico internazionale raggiungendo il podio e dove conosce la Musikverein di Kirchberg an der Murr dove nel 2006, Gianni Sbetti, membro della direzione, si recherà, nell'ambito di un viaggio di famiglia, per risaldare i rapporti di amicizia ed organizzare uno scambio di amicizia. La banda suonerà quindi in Germania a Kirchberg an der Murr e gli amici tedeschi suoneranno alla sagra di luglio per il S. Patrono. Nel 2007 una nuova trasferta a Dunabogdany. Il gruppo di suonatori cresciuto al corso allievi che negli anni ‘80 teneva il maestro Caldonazzi non dimentica le “gite” organizzate da Silvio Libardoni, a Gardaland, all’Italia in miniatura, a San Benedetto del Tronto.
La vicinanza della comunità non è mai mancata e anche il sostegno economico del Comune, della Cassa Rurale e “amici della banda” che, convinti della buona azione, facevano offerte sostanziose [Si ricorda Ennio che, veneto di nascita, difronte allo stupore di giovani bandisti nel vedere la sua generosità, ebbe a dire “Se pea banda” che è tutt'ora un motto usato tra i veterani]. Non si ebbero mai problemi nella raccolta di fondi per il rinnovo delle divise [nel 1988; nel 1995;..
Un anno particolare è il 1994, centenario dell'elevazione di Levico a rango di città da parte dell'imperatore Francesco Giuseppe e anno del 150esimo anniversario della nascita della Banda: l'evento è degnamente ricordato con una tre giorni che vede Levico ospitare bande provenienti dalla Germania, dalle Marche, dall'Umbria, dal Veneto, dalla Lombardia e dal Trentino e che vede il Palaexpo di Levico colmo di musica e di gioia, con concerti, festa e una mostra dedicata alla Banda, e l'adiacente campo sportivo luogo di caroselli al termine di una sontuosa sfilata nelle vie cittadine. Serate lunghe di gioia e risate, terminate a tarda ora al motto “Ragazzi go n'idea: adesso - erano le quattro del mattino- nen tutti fora dale…”
Nel 1997 si da vita alla prima edizione della rassegna estiva “Metti una sera a Levico ... la banda: Musicabanda” che vede coinvolte nel corso dell'estate, ogni martedì, una banda ospite e la banda cittadina di Levico. Nell'anno 2024, anno del 180 di fondazione della Banda, la rassegna estiva è ancora proposta.
E' del 2003 la formalizzazione, deliberata all'unanimità dal Consiglio comunale di Levico Terme, della “funzione istituzionale di rappresentanza che riveste per la municipalità” affidata alla Banda cittadina di Levico, rendendola un'Istituzione della città, nell'ambito del “Regolamento comunale per la concessione di erogazione di finanziamenti e benefici economici” approvato con Deliberazione del Consiglio comunale n. 23 del 18 aprile 2003 e sempre di quell'anno il riconoscimento come “Gruppo storico di interesse nazionale” dal ministero della cultura italiano. Sempre nel 2003, su iniziativa di Gianni Sbetti viene promosso il Campeggio allievi, una tre giorni nella casa parrocchiale di Vetriolo (una piccola isola nel verde situata a 1.500 metri di altitudine alle soglie della catena montuosa del Lagorai) che termina con un concerto di allievi e membri della Banda in quel di Vetriolo vecchio, diretto dal giovane Calvino che l'anno seguente assumerà l'incarico di Maestro della Banda. Nel 2005, su iniziativa del vicepresidente Fabrizio Uez, si da vita allo stampato “Levicoinbanda” che uscirà periodicamente per alcuni anni evidenziando le iniziative della Banda.
Nel tempo la Banda affronta anche i momenti di difficoltà generale vissuti dalla Comunità: domenica 4 novembre 2018 nell'ambito della annuale cerimonia a ricordo dei caduti di tutte le guerra, propone presso l'entrata del Parco asburgico che sa su via Prati, l'esecuzione dell'"Inno alla gioia", un piccolo grande gesto simbolico di rinascita dopo le notte precedenti in cui la “Vaia” - l'evento metereologico estremo a venti di livello “uragano” che ha interessato il nord-est italiano dal 26 al 30 ottobre 2028 - distruggeva le pianti secolari presenti nel parco; nel 2020 affronta la pandemia da Covid-19 al meglio, ritrovandosi con incontri settimanali on line per tener vivo il legame durante il coprifuoco e attivando appena possibile i presidi sanitari (le distanze) riarticolando gli spazi nei locali della sede di via C. Battisti.
In relazione alla sede si ricorda il periodo passato negli anni 1985-1987 presso il Complesso scolastico di via Slucca de Matteoni in attesa di un risanamento - la riarticolazione strutturale di sale e solai e il posizionamento di materiale fonoassorbente della sede di via C. Battisti: la sede rinnovata sarà celebrata nel 1987 con un rinfresco in sede nel giorno di S. Cecilia. La sede ebbe poi un parziale rinnovamento solo nel 2003 su iniziativa dell'allora assessore comunale alla cultura Alma Fox: il rifacimento a cura del Mario Sbetti del solaio a botte non oggetto degli interventi di 15 anni prima e il posizionamento di un blocco cucina divenuta ben presto deposito di strumenti.
A maggio 2024, dopo 37 anni di presidenza da parte di Fabio Recchia, subentra come presidente Gianni Sbetti, classe '74, suonatore di trombone a tiro basso, presente in banda da più di 40 anni.