BANDA MUSICALE FAEDO

Direttore:
MARTINO NICOLODI
Presidente:
MARCO FONTANA
Indirizzo:
VIA GIARDINO 8 38010 FAEDO
Un po' di storia

E' proprio partendo dalle caratteristiche geografiche e sociali del paesino che si apprezza l'esemplarita' delle vicende storiche della Banda di Faedo. Vicende storiche che dicono molto sul significato culturale e comunitario di un complesso bandistico attorno a cui questa piccola comunità si è sempre stretta, ritrovando l'unità talvolta sgretolata.

Faedo, "fagetum", antico bosco di faggi, è ora un romantico paesino in una conca verde, appena sopra il più vasto centro di S. Michele a/A. Al nucleo storico fanno cerchia le molte frazioni sparse sul conoide che dalla Piana Rotaliana sale verso le pendici dei monti di Giovo, del monte Rodolfo, del monte Corona, fino al centro turistico della Pineta.

Vi risiede una popolazione attiva e vivace, orgogliosa della propria lunga e ricca storia: minatori nel lontano passato, dediti di recente ad un'agricoltura curata e generosa o alle aziende di pianura o al terziario turistico, commerciale, artigianale.

A sinistra, salendo, l'imponente Castello Monreale. Entrando in paese, la chiesetta di S. Agata, gioiello di architettura gotico‑romana.

Faedo è posto a chiusura di quella meravigliosa collina che la scrittrice trentina Giovanna Borzaga definisce "il più bel vigneto d'Europa". Qui vivono i suoi circa 500 abitanti. Qui nasce, ormai novantanni fa, la Banda Sociale.  

Il primo documento ufficiale è del 1909 e riporta testualmente: "Con conchiuso del giorno 12 dicembre 1909 qui riuniti i sottofirmatari decidono di nominare un comitato promotore per avviare una bandina sociale...".  

Seguono le firme di questi "pionieri", i cui nomi risvegliano tuttora emozione nella comunità di Faedo, perchè bisnonni o nonni o padri di molte attuali famiglie; eccoli: Germano Zeni, Teodoro Calovi, Felice Leonardelli, Giuseppe Serafini, Gioiele Calovi, Massimo Calovi, Giovanni Filippi, Giovanni Miori, Eugenio Fontana, Alessandro Filippi, Francesco Lorandini, Guido Filippi, Eugenio Marchi, Stefano Calovi, Giovanna Gianotti.

E non era cosa facile istituire in quei tempi un'associazione. L'Impero Austroungarico con la sua burocrazia imponeva con estremo rigore i suoi criteri organizzativi, sotto il controllo della "Imperial Regia Luogotenenza per il Tirolo e Vorarlberg" di Innsbruck.  

Lo testi­monia la fitta corrispondenza tra il Comitato Promotore di Faedo e appunto Innsbruck, attraverso l' "Imperial Regio Capitanato di Trento".  

Sono cose che oggi possono far sorridere, ma che misurano quanto dovettero muoversi quei nostri antenati per iniziare l'attività della Banda, le difficoltà connesse al fatto che, anche allora, Faedo e i suoi abitanti erano realtà semplici, povere e non certo abituate allo scrivere e alle carte bollate.  

Viene finalmente trasmesso a Innsbruk lo Statuto. Il 27 settembre 1910 la I.R. Luogotenenza risponde interdicendo lo Statuto, scrivendo tra l'altro "... Gli abbozzi dello statuto prodotti non corrispondono alle esigenze del punto 4 lett. b.) d.) della precitata legge, perchè gli articoli da 3 fino a 9 non contengono disposizioni bastanti in riguardo al modo con cui la società si costituisce e si rinnova, non essendo annoverate le singole specie di soci e come si distinguono fra di loro. L'articolo 8 è pure insufficiente, non precisando esso in modo chiaro i diritti e gli obblighi dei soci etc.".  

Dunque ancora problemi, riunioni dei Comitato e rettifiche finchè finalmente la "Banda Sociale di Faedo", può nascere... con tutte le carte in regola!

L'altro grave ostacolo è la questione finanziaria. I documenti d'archivio della Banda riportano lunghi elenchi di versamenti in "corone". Nel primo Statuto dei 1910 viene infatti fissato che "il mantenimento della Società" sia garantito con versamenti "obbligatori" da parte dei soci effettivi (i suonatori) e dei soci benefattori (la popolazione di Faedo). Sono tempi in cui vivere è difficile e il denaro è scarso; eppure,  per questa iniziativa i finanziamenti si trovano. Così sul finire dei 1910 la Banda Sociale di Faedo è una realtà.  

Abbiamo voluto insistere sugli inizi, perchè in essi troviamo alcune caratteristiche che accompagneranno fino ad oggi la vita di questa Società. Le stesse difficoltà, la stessa volontà di superarle, la stessa capacità organizzativa e generosità nel reperire i finanziamenti le ritroviamo nel secondo dopoguerra: la Banda rinasce, dopo la pausa bellica, nel 1949 per il volere unanime di tutto il paese.  

C'è poi la lunga sospensione dell'attività dal 1965 ‑ '75.  Nel 1975 un ComitatoPromotore si propone puntigliosamente di ridare al paese la sua Banda. La gente risponde con entusiasmo, ed ecco che la Banda Sociale si ricostituisce, fino a diventare la bella realtà attuale.  

Oggi questo complesso accompagna con grande dignità musicale e folkloristica le vicende del piccolo centro, con le sue manifestazioni civili e religiose, ma riesce anche a imporsi all'attenzione esterna attraverso prestazioni in altri comuni, in rassegne provinciali, in trasferte all'estero.

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