BANDA SOCIALE DRO - CENIGA
MARCO ISACCHINI
TRENTI MARCO
VIA CESARE BATTISTI C/O CENTRO CULTURALE 38074 DRO
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Correva l’anno 1899 quando un gruppo di 22 volenterosi cittadini - “Pompieri ed alunni del corpo Corale” – si univano per dare vita alla “Bandina Sociale Pompieri di Dro”. Una iniziativa culturale che arricchiva un già ampio panorama associazionistico e che la diceva lunga su una rinascita più generale del paese.
I promotori furono Giovanni Angelini (presidente), Angelo Vivaldelli e Valentino Lutterotti (maestro).
Gli strumenti musicali vennero acquistati “di seconda mano” dalla banda di Riva del Garda per l’importo 279 fiorini austriaci.
Lo statuto sociale - allora obbligatorio- fu approvato dalla Luogotenenza di Innsbruck il 25 aprile del 1900, tuttavia, la nuova bandina potè cominciare al sua prima apparizione pubblica in occasione del primo giorno dell’anno 1900.
Quale segno distintivo i suonatori possedevano un berretto alla foggia delle pubbliche guardie comperato con l’intervento economico dell’Aministrazione comunale. Strumento di decoro e di cultura, per tutto il periodo anteguerra la bandina di Dro non fece mai mancare la sua presenza accompagnando ricorrenze e funzioni sia civili che religiose, allietando feste paesane, esibendosi in occasione di recite teatrali, organizzando balli, lotterie e recandosi spesso a svolgere analoga attività nei paesi limitrofi della “Busa”.
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, l’attività musicale fu sospesa sia per la partenza degli uomini in armi che per la quasi totale evacuazione del paese essendo diventato questo “zona del fronte” con l’Italia.
Nei primi anni ’20, in un clima socio-politico tutto particolare, si costituì anche una seconda danda musicale meglio conosciuta come “Bandina Rossa”, di chiara ispirazione politica.
La sua vita non fu lunga e già nel 1924, per cause di forza maggiore, fra cui veri e propri atti intimidatori, fu costretta a riporre gli strumenti.
Durante la successiva Epoca Fascista, la Banda Sociale si trasformò in banda del Dopolavoro. In seno ad essa nacque poi la “fanfara” della Milizia Volontaria di Sicurezza Nazionale, diretta dal Tavernini. Per l’intero “Ventennio” oltre alle tradizionali uscite il complesso fu presente a tutte quelle ricorrenze e feste imposte dalla nuova “liturgia” fascista.
La seconda Guerra Mondiale costrinse la Banda ad un’altra sosta forzata così che gli strumenti musicali furono nuovamente messi a tacere per far “suonare” moschetti e cannoni.
Terminata anche questa seconda “grande bufera”, nel marzo del 1946 un nuovo Statuto sanciva la ricostruzione del complesso che prendeva il nome di “Banda Sociale Dro”.
Tavernini Giovanni tornò nuovamente alla direzione musicale; seguirono anni di intensa attività con la banda richiesta in ogni luogo della “Busa” ed anche nelle maggiori città della Provincia.
Intorno alla metà degli anni ’50, per una serie di motivi di natura anche politica, il complesso attraversò la più grave crisi della sua storia. Giunti sull’orlo dello scioglimento, la banda riuscì tuttavia a resistere grazie alla tenacia degli istruttori Attilio Benuzzi e Tullio Lutterotti che all’epoca fungeva da vice maestro.
Nell’autunno del 1963 il maestro Tavernini, malato e costretto a delle assenze sempre più frequenti, rassegnò le dimissioni. La bacchetta passò allora nelle mani del concittadino Guerrino Malfer il quale, con giovanile entusiasmo e grande dedizione, aiutato da validi collaboratori, ricompose pazientemente le file della banda.
Forte anche di un rinnovato Direttivo, il complesso iniziò una grande ascesa; le uscite, sotto spinta di una cresciuta richiesta specie a fini turistici, cominciarono a moltiplicarsi.
Nel 1965 la banda si diede un nuovo Statuto sociale e proprio in quell’anno furono confezionate le prime divise complete della storia.
Nel 1972 fu costituito il gruppo delle majorettes con tamburi da parata. Il complesso così arricchito, vide aumentare ulteriormente il numero delle uscite e dei concerti.
Nel 1976 ebbe in inizio una proficua collaborazione con il gruppo di majorettes “Le Pleiadi Blu” di Arco da poco costituite; le uscite aumentarono ancora attestandosi sulle 40 annue.
Dal 1977 al 1979, per indisposizione del maestro titolare, la guida della banda fu affidata a dei maestri sostituti.
All’inizio degli anni ’80 le vecchie divise ”alla militare” furono sostituite con altre dal taglio classico e più consone ai tempi.
Per tutto il decennio, rientrato il maestro Malfer, ci fu un ulteriore crescita qualitativa; la banda, oltre alle sortite che effettuava con le “Pleiadi Blu”, continuava ad essere richiesta in tutta la provincia ed anche fuori.
Fra le uscite più significative di quegli anni si ricordano Monaco di Baviera, Modena, Bussero (Pr), Pistoia, Bologna e Milano.
Nel volgere di qualche anno, esauritasi la collaborazione con le “Pleiadi Blu”, la banda continuò la sua attività con un ritmo vertiginoso, più che mai richiesta in ogni parte della Regione.
Con un repertorio sapientemente “orchestrato”, che coniugava tradizione e attualità, il maestro Malfer riuscì così a portare il complesso ad un distinto valore artistico. Anche l’ultimo decennio del ventesimo secolo fu denso di attività. Fra gli avvenimenti più importanti, si segnalano la ricorrenza del 90’ anniversario di fondazione, impreziosita da una pubblicazione storica-documentaristica. In quell’anno, il gruppo delle majorettes si presentò per la prima volta al pubblico con delle coreografie impostate su brani musicali eseguiti dalla banda.
Una tappa significativa si compì nel 1990 quando, dopo un’attesa durata ben diciotto “lustri”, l’Amministrazione Comunale mise a disposizione della banda una definitiva e funzionale Sede Sociale.
Nel 1991 si rinnovarono ancora le divise che, pur conservando un taglio classico, diedero al sodalizio un’immagine più decorosa e moderna.
Per il particolare significato e la rilevanza, va senz’ altro ricordata la trasferta a Roma nel novembre 1993; presente all’udienza papale in Vaticano, la banda omaggiò Sua Santità con un brano d’occasione.
Nel 1995, durante il tradizionale “Concerto di Natale”, il maestro Guerrino Malfer quale riconoscimento di tanta vita dedicata alla musica in generale ed alla banda in particolare – venne insignito del titolo di “Cavaliere al Merito” della Repubblica Italiana; sempre nella medesima serata, Malfer passò la “bacchetta” di direttore nelle mani di Alfredo Sartorelli che in quel giorno divenne il maestro titolare a tutti gli effetti.
Indimenticabile è stato il viaggio in Belgio compiuto nella primavera 1997 su invito del locale Circolo Trentino. La banda ha partecipato a diverse sfilate nella città di Chatelet In occasione della tradizionale “Cavalcata Storica” e quindi a Charleroi.
Non è mancato l’impegno profuso a più livelli durante tutto il 2000 che ha visto concretizzarsi quel compleanno tanto speciale tanto che la banda ha proposto a tutti i concittadini una festa campestre di tre giorni ed una nuova incisione musicale su CD.
Da allora la Banda Sociale Dro-Ceniga ha continuando a svolgere la sua attività proponendosi ogni anno con nuovi brani e coreografie. Una speciale attenzione è stata dedicata alla scuola e alla formazione musicale, dove la Banda Sociale Dro-Ceniga in collaborazione con il Comune di Dro, ha avviato nel 2002 un progetto di cultura musicale e bandistica all’interno delle scuole elementare e materna di Dro e Pietramurata durante le ore scolastiche.
Nel giugno dello stesso anno, è stato presentato al pubblico il libro intitolato “Centunesimo. Storia, ricordi, immagini” dove viene minuziosamente raccontata la storia della banda negli ultimi 50 anni. Il lavoro è stato interamente svolto con notevole impegno da un gruppo formato da alcuni componenti della Banda Sociale Dro-Ceniga.
Si ricorda, inoltre, il grande traguardo raggiunto dal gruppo delle majorettes, che nel 2003 ha festeggiato il 30°anniversario dalla loro prima comparsa in pubblico.
Infine, nel gennaio 2004 durante il tradizionale “Concerto di inizio anno”, il maestro Alfredo Sartorelli ha passato la “bacchetta” di direttore nelle mani di Alessandro Bertola che diventa così il nuovo maestro.