CORPO BANDISTICO DI COREDO
ROSANNA LORENZONI
CLAUDIA NEGRI
VIA MONSIGNOR EMILIO TONIDANDEL, 4 38012 FRAZ. COREDO - PREDAIA
Cenni storici
fondato nel 1925
rifondato nel 1976
STORIA DEL CORPO BANDISTICO DI COREDO.
La banda di Coredo ha una storia moderna, che vive nei nostri giorni, ed una antica, fatta di sussulti: nasce tre volte e si spegne subito nel giro di un concerto, finchè nel novembre 1976 il quarto tentativo di far suonare gli strumenti prende finalmente la corsa.
A mantenere il filo della storia sono rimasti per tanti anni i vecchi ottoni di Boemia chiusi negli armadi della valle di Non.
Vediamo gli inizi.
1925
Il 16 novembre 1925 i pompieri di Coredo fondano una fanfara.
Le intenzioni sembrano ottime, le idee chiare, la fanfara è un piccolo corpo musicale che potrà utilizzare anche suonatori estranei al gruppo, in mancanza di pompieri; provvederà quanto prima a dotarsi di un'uniforme e dovrà darsi infine la stessa disciplina dei pompieri.
Gli strumenti sono stati acquistati in Boemia dove è fiorente un'industria strumentale, che uno dei pionieri, Giuseppe Inama, mostra di conoscere assai bene.
La fanfara nasce dunque nel 1925 ma muore subito dopo avere accompagnato un funerale a Coredo, prima ed ultima esibizione, quasi una beffa di auto condanna.
Gli strumenti vengono stipati in un armadio in canonica e lì restano fino alla metà degli anni Cinquanta.
1955 - 1960
E' forse nel 1955 che si tenta di rimettere in piedi la fanfara e chi si muove attivamente in questo tentativo é il capocoro Tullio Leonardelli che dirige qualche prova all'asilo.
Poi silenzio fino al 1960 quando il nuovo parroco, che è di Brez, presta gli strumenti alla banda del suo paese impegnandola a suonare a Coredo nei giorni delle solennità religiose.
Il che avvenne una volta, pare per una Prima Comunione, e poi più nulla.
E' il terzo fallimento nella storia della povera fanfara che non ce la fa nemmeno a trasmigrare.
1976
Il silenzio dura questa volta oltre quindici anni, fino al giorno in cui, esattamente cinquant'anni dopo la stesura, Giuseppe Pancheri trova fra le carte di casa l'originale dello statuto della vecchia fanfara, ne parla con alcuni amici il giorno dei santi, primo novembre 1976, nel "vout de la ragnatela", dove viene presa la decisione di rifondare la banda e si prepara per il giorno dopo una spedizione di recupero degli strumenti depositati nell'armadio e di quelli ancora a Brez, ma formalmente di proprietà dei pompieri.
C'è un documento agli atti, con le firme dei fondatori e quella del comandante dei vigili del fuoco, Remo Rizzardi, al quale vengono riconsegnati gli strumenti per la successiva assegnazione formale alla banda. Con Giuseppe Pancheri ci sono anche Giampietro Martinelli, che sarà il primo presidente, Sergio Dalla Tina e Memo Caporilli.
E' Dalla Tina che inaugura il giorno dopo il libro della banda ufficialmente "CORPO BANDISTICO DI COREDO" aperto a tutti, anche ad elementi di altri paesi dell'altipiano della Predaia. Nessuno scopo di lucro, ma l'obiettivo di ridare vita a quel poco di tradizione bandistica avviata stentatamente con la vecchia fanfara: quindi finalità di tipo educativo, culturale, folcloristico e ricreativo. Nello statuto, approvato dall'assemblea dei soci il 18 febbraio 1977 è prevista dunque la cessione degli strumenti, da parte dei vigili del fuoco, alla banda di Coredo che li restituirà in caso di scioglimento perchè vengano affidati ad altro corpo.
Da quell'assemblea costituente del febbraio 1977 esce anche la prima direzione, Presidente Giampietro Martinelli, uno dei quattro fondatori, consiglieri: Fausto Rizzardi, Giuseppe Pancheri, Bruno Sicher, Sergio Dalla Tina, Adolfo Rizzardi e Remo Rizzardi. La banda viene affidata al maestro Sebastiano Caserotti.
La direzione si impegna a trovare una sede e il Comune offre subito lo scantinato del Municipio adibito a deposito di formaggi.
La banda ancora non c'è; ci sono 13 strumenti e i corsi di orientamento diretti dallo stesso Caserotti che parte da zero con un primo gruppo di circa sessanta ragazzi, mentre la direzione decide l'acquisto di clarinetti e apre un credito di un milione e mezzo alla Cassa Rurale. I primi passi musicali sono molto lenti, il debutto avviene il 10 settembre 1978 in teatro, per il trentesimo anniversario della consacrazione della chiesa parrocchiale Santa Croce.
Quella che si presenta al pubblico è una piccola banda, 14 elementi, ma il risultato è soddisfacente.
Un anno dopo i bandisti saranno 25. A Caserotti succedono Roberto Deflorian, Roberto Simonetti e Pompeo de Concini che porta la banda al secondo concerto, il 6 dicembre 1981, per Santa Barbara, patrono dei pompieri.
Nel 1983 il maestro Pompeo de Concini lascia la banda e a lui succede l'attuale maestro Walter Marini.
Marini era alla prima esperienza di direzione e si dedica subito con grande pazienza agli allievi curando da solo i quattro corsi di orientamento, ance, ottoni, percussioni e teoria.
La banda suona ancora con i vestiti "della festa", ognuno il suo, ed è soltanto nel 1984, in occasione di un incontro pasquale con i bandisti e familiari che si fa strada l'idea della divisa, o meglio di un costume che riporti all'attenzione moderna il modo di vestire degli antenati della valle di Non "al de cà da l'aca", un costume che riscopra il passato legandolo al presente e dia forma e sostanza a una tradizione locale.
Il progetto viene dibattuto e approfondito all'interno della direzione, che si affida a consulenze di studio esterne sotto la spinta del Presidente Martinelli. Il costume diventa realtà nel 1986.
Raffigura gli abiti tradizionali della cerimonia del matrimonio della gente nonesa benestante della fine del secolo scorso, mentre un anno dopo si completa con l'acquisto del cappello di panno nero con fascia di velluto blu.
Visto che il vestito tradizionale nuziale femminile non comprendeva la giacca, e visto che le condizioni climatiche della nostra zona non consigliano sempre l'uso delle maniche corte, nel 1992 è stata realizzata una giacca femminile sullo stile del periodo del costume.
Nel 1993 dopo vari studi è stato realizzato lo stemma del Corpo Bandistico, raffigurante lo stemma di Coredo racchiuso in una lira musicale, con i tradizionali colori paesani: i1 giallo e blu.
La banda è sempre stata formata da gente giovane che proviene dal mondo della scuola e in molti casi ha offerto un arricchimento musicale tale da aprire la strada al Conservatorio.
L'attività cresce con le occasioni turistiche offerte dal paese e nel 1986 la banda effettua la prima uscita dalla provincia suonando a Concordia sul Secchia, nel Mantovano, poi succedono Milano, Bologna e altre ancora.
Nel 1997 sono arrivate le prime uscite all'estero: a Innsbruck e a Tettnang in Germania. Nel 1997 è stato festeggiato il ventesimo anno di fondazione della banda, con vari festeggiamenti e per l'occasione è stata ospitata a Coredo l'VII Rassegna delle Bande delle Valli del Noce.
Nel 1998 viene lasciata la storica sede situata nei "vouti del Comun" in attesa di una nuova sala più capiente ed accogliente.
Del vecchio organico presente nel 1976 è rimasto solo un bandista Purin Claudio, che ha ricoperto la carica di Presidente fino al 2004.
L'attuale presidente è Mascotti Massimo.
Dal 1999 al 2004 la banda è stata diretta dal maestro Luigi Tommasini e attualmente è diretta dalla maestra Rosanna Lorenzoni.